Il nome del mittente, insieme all’oggetto, aiuta i lettori a identificare le mail interessanti e autorizzate da quelle che non lo sono. Come scegliere il mittente giusto? Ecco qualche consiglio.
Q uando leggono la posta elettronica, i destinatari guardano in parte il mittente e in parte l’oggetto per identificare i messaggi interessanti. Sulla base di questi due elementi, decidono cosa leggere e cosa cestinare, quali mail sono “autorizzate” e quali no.
Per questo la scelta del mittente non va assolutamente trascurata o lasciata al caso. L’obiettivo infatti è farsi riconoscere, rassicurare il destinatario e aumentare le probabilità che la nostra mail venga aperta e cliccata.
Per prima cosa, il mittente deve essere una persona, un marchio o un’azienda, e non un semplice indirizzo mail. Errore frequente, infatti, è quello di recapitare mail usando come mittente, per esempio, “noreply@nomeazienda.it” invece di Nome Azienda spa.
A volte questa brutta abitudine si traduce in una semplice caduta di stile, a volte invece può apparire pericolosamente ambigua a chi riceve la mail.
Detto questo, è preferibile usare il nome e cognome di una persona se questa è già nota al destinatario. In caso di newsletter o comunicazioni ufficiali, meglio invece il nome dell’azienda o del sito ufficiale, purché non sia eccessivamente lungo.
Spesso le aziende inviano comunicazioni commerciali a database di indirizzi di società terze, per esempio gli iscritti a un determinato sito: in questo caso, se il nostro marchio non è conosciuto, può essere più efficace utilizzare il nome dell’azienda o del sito che ci fa da tramite.
In generale, quando si fa e-mail marketing, è buona regola usare sempre lo stesso mittente, per farci conoscere e riconoscere nel tempo, e soprattutto lo stesso indirizzo e-mail.
L’utente, infatti, può decidere di inserire il nostro indirizzo tra quelli consentiti oppure segnalarlo come spam. Usando sempre lo stesso indirizzo, siamo sicuri di vedere recapitate le mail nel primo caso, e di non infastidirli con ulteriori messaggi indesiderati nel secondo.
Altro errore da evitare, infine, è quello di ripetere il nome del mittente all’interno dell’oggetto: è uno spreco di spazio che potrebbe essere usato per altre preziose informazioni.