Tra le varie caratteristiche di un RPG, però, ne troviamo una in particolare che possiamo, volendo, applicare alla vita di tutti i giorni.
Esatto, lei. La possibilità di scegliere.
Il nostro eroe, infatti, tra un combattimento e l’altro, mentre esplora mondi fantastici in lungo e in largo, si trova spesso e volentieri nella condizione di dover prendere delle decisioni, talvolta anche piuttosto velocemente. Queste ultime possono influire sullo sviluppo della storia e risultare anche determinanti per la “vittoria finale”. Del tipo, accettare una missione secondaria (e pallosissima), oppure rifiutarla e andare oltre. Salutare con ossequio un tizio losco che passa lungo la strada oppure schernirlo sfidando la sua ira. Spendere tutto il proprio gruzzolo per potenziare un’arma oppure rivenderla brutalmente per pochi spiccioli. Scegliere che cosa dire a un oste o a un contadino per carpire informazioni preziose. E via discorrendo.
In un altro articolo, ho discusso di come la vita possa essere affrontata come in un videogame, livello dopo livello, sconfitta dopo sconfitta. Con questo esercizio, invece, andiamo a scoprire come la nostra esistenza, per quanto dura e crudele e bastarda possa essere, in apparenza senza vie di uscita, ci riserva sempre un mucchio di scelte. E queste scelte spettano a noi e a noi soltanto.
Immagina, come dicevo, di essere il protagonista di un gioco di ruolo. Immagina che, davanti a una scelta, anche la più piccola e insignificante, si apra un fastidioso pop-up all’interno della tua scatola cranica che ti inviti a selezionare, piuttosto insistentemente, l’azione che andrai a compiere.
I colleghi ti invitano a prendere il caffè. Accetti o rimani a sbuffare alla tua scrivania? Un deficiente ti taglia la strada. Ti arrabbi come l’Incredibile Hulk o la butti sul ridere? Hai l’occasione di fare un complimento a una persona. Ti lasci andare alla sviolinata o te lo tieni gelosamente per te? Ti chiudono la porta in faccia. Ti metti a piagnucolare come un neonato oppure vai subito a bussare alla porta successiva?
E fai così per ogni cosa che ti viene in mente.
Lo ammetto. Questa cosa qui, all’inizio, potrebbe incasinare un po’. E anche la più piccola azione ti potrebbe caricare addosso un peso enorme (o almeno, per me, così è stato). È per questo motivo, credo, che tendiamo a prendere molte decisioni con il pilota automatico. Senza starci troppo a pensare.
D’altronde, al mondo, di pazzi ne abbiamo fin troppi.
Però, se prendi questo gioco per quello che è, cioè un gioco, ti accorgerai di quanto potere hai per dare una piccola svolta alle tue giornate. Di quanto forte sia questo potere per rendere più felici e serene le persone attorno a te, e viceversa. Non c’è bisogno di indossare un’armatura e impugnare una spada per essere il vero protagonista della tua vita. Devi essere solo consapevole delle tue scelte. E, soprattutto, divertirti a vedere l’effetto che fanno. Se hai un potere, usalo.
Immagini generate con Fooocus e Leonardo Ai