Questa non è vita

Questa non è vita

Sento parlare molto spesso, e in modo molto acceso anche, di cosa è vita e cosa non lo è. E sulla vita, come ho potuto constatare, sembrano tutti parecchio esperti.

Bisogna vivere, ogni tanto!

Così mi strillava un tipo infervorato nel tentativo di farmi bere, senza successo, un calice di Prosecco.

Ma questa non è vita, proprio per niente!

Così sentivo parlare una ragazza seduta vicino a me sul treno, dopo l’ennesimo straziante giorno di pendolarismo casa-lavoro.

Sembrerebbe, dunque, che esistano numerose situazioni che NON sono vita, mentre una minoranza di queste, invece, lo sono eccome.

Passiamo, dunque, buona parte del nostro tempo a decretare ciò che merita di essere vissuto e separarlo da ciò che, al contrario, è soltanto un noioso e spiacevole intermezzo. In altre parole, la vita vera sarebbe tutto ciò che ci fa stare bene, tutto ciò che non ci fa pesare in alcun modo lo scorrere del tempo, mentre la NON-VITA è qualche cosa di cui vorremmo liberarci al più presto, un inevitabile fardello che soffoca e schiaccia tutte le potenzialità di una vita migliore, più bella, intensa e appassionante.

Peccato che la vita, per quel che ne sappiamo, è quella che è. È quello che accade. Se sei vivo e respiri, stai vivendo la vita, punto e basta. Non importa se sei in coda alle Poste oppure a letto con quaranta di febbre. Non importa se ti mancano cinque giorni al weekend o più di sei mesi alle vacanze. La vita è fatta di tutto: tempi morti, duro lavoro, cadute, fallimenti, malattie, grattacapi, relazioni complicate, situazioni di M***A. La vita è ANCHE quella che passiamo addormentati di notte o bloccati nel traffico. La vita è ANCHE quella che ci sembra inesorabilmente sprecata sui banchi di scuola o dietro una scrivania in ufficio.

È la nostra mente a essere talmente schizzinosa dal convincerci del contrario. È proprio lei, esigente e intransigente, a stabilire cosa le piace vivere e cosa no. Ma sempre di vita si tratta.

Basta, quindi, sprecare tempo ed energie a lamentarci di “quanto non stiamo vivendo” e sfruttiamole invece per rimanere coinvolti in ogni istante. Sperimentiamo a fondo ogni singola situazione in cui ci troviamo, accogliamo a braccia spalancate ogni esperienza, per quanto piccola o insignificante, che ci capita lungo il cammino.

Finché respiriamo, finché siamo vivi, possiamo farlo.

[NOTA BENE. Non vorrei, con questo, far passare il messaggio che non dovremmo cercare di migliorare le nostre condizioni di vita e accettare tutto passivamente, a testa bassa. Chi mi legge sa bene che non la penso così. A ogni modo, resto convinto che la vita vada vissuta TUTTA, che non possiamo illuderci che tutto quanto possa sempre piacerci e accontentare la nostra mente.]

Scritto da
Gianluca Riboni
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Gianluca Riboni

Pensatore e capo tribù NAZAV, personal trainer non convenzionale, ambasciatore dello yoga e della risata, scrittore e blogger incompreso. Scrivo quello che mi passa la testa, nella speranza di lasciare un segno su questo pianeta. Sempre in Arial 11.

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