Il concetto di meditazione è sfuggente. Tutti, bene o male, abbiamo una vaga idea di cosa sia: riguarda lo stare seduti con gli occhi chiusi e le mani disposte in modo bizzarro, alla ricerca di qualcosa che non si capisce bene, tipo un’illuminazione, un’estasi o un senso di pace interiore.
All’atto pratico, però, quando si tratta di meditare per davvero, venivamo sgamati in modo clamoroso e scopriamo di non sapere praticamente nulla riguardo a questa pratica dalle origini antiche.
In effetti, la parola “meditazione” è un cappello molto, molto ampio, che racchiude molteplici tecniche e si ispira a scuole di pensiero diverse tra loro. Per questo motivo, la voglio fare semplice. La meditazione nasce e si diffonde come pratica spirituale, soprattutto nel lontano oriente, e serve per ritrovare la connessione con la parte divina che è dentro di noi.
Non appena sbarca in Occidente, la meditazione viene, per così dire, sconsacrata. Si scopre cioè che non è affatto un’esclusiva di monaci e maestri yoga, ma può sortire effetti benefici sul corpo e sulla mente anche per i comuni mortali.
Non solo.
Gli occidentali scoprono che la meditazione può essere trasferita anche nella vita caotica di tutti i giorni e così viene ribattezzata con un nuovo nome, ovviamente inglese: mindfulness.
Mentre la meditazione richiede che io mi fermi intenzionalmente per qualche minuto per concentrarmi su me stesso, la mindfulness può essere praticata in ogni momento e durante qualunque attività, anche mentre mi spazzolo i denti o rimango bloccato per ore nel traffico. Mentre la Meditazione, quella con la M maiuscola, dovrebbe far parte di un ambizioso percorso di crescita spirituale, la mindfulness si accontenta di calmare un po’ la mente e offrire un sollievo anche solo momentaneo, riducendo le ondate di ansia e stress che ci travolgono un giorno sì e l’altro pure.
Headspace, un’applicazione al top per iniziare a meditare
Fatta questa doverosa premessa, c’è da dire che le applicazioni mobile per meditare ce ne sono probabilmente a migliaia, ma qui ho deciso di parlarti di Headspace. Fondata nel 2010 da Richard Pierson e dall’ex-monaco buddhista Andy Puddicombe, questa app permette di ascoltare centinaia di meditazioni guidate, a seconda dei propri obiettivi.
La prima cosa che vorrei sottolineare è la bellezza incantevole di questa applicazione. Curata nei minimi dei dettagli, con un repertorio di immagini e video davvero grazioso e coinvolgente, Headspace è proprio bella, bella, bella da vedere, nonché intuitiva e gradevole da utilizzare, naturalmente.
Anche la versione desktop del sito è molto interessante e ricca di contenuti che spiegano per filo e per segno le varie tecniche di meditazione e le evidenze scientifiche sui potenziali effetti.
Che cos’è la meditazione per Headspace?
Lo abbiamo detto. La meditazione può voler dire tante cose, anche confuse. Quindi, cosa posso aspettarmi di trovare su questa applicazione? Che cosa intendono i fondatori di Headspace per meditazione?
Sul sito di Headspace, grossomodo viene definita in questi termini:
Un’abilità o un’esperienza per coltivare consapevolezza e compassione, per poter vivere il momento presente in modo più diretto e profondo.
La consapevolezza permette di conoscere i nostri pensieri e le nostre emozioni, in modo da sviluppare una visione positiva e costruttiva rispetto agli eventi che accadono. La compassione ci aiuta a essere più gentili con noi stessi e con il prossimo, migliorando quindi la qualità delle nostre relazioni.
Che cosa non è invece la meditazione, secondo Headspace?
- Non è svuotare la mente dai pensieri.
- Non è diventare persone nuove o migliori.
- Non è necessariamente “concentrazione”.
- Non è garanzia di rilassamento e serenità.
- Non è (soltanto) una pratica spirituale o religiosa.
La mia opinione su Headspace (per quel che vale)
Come detto, l’app è davvero spettacolare, curatissima e ricca di funzionalità interessanti. Nel catalogo puoi trovare ogni tipo di meditazione che ti può venire in mente, per lo stress, per la qualità del sonno, per lo sport e per la perdita di peso. Sono disponibili anche sessioni in formato “mini” e sessioni prima di andare a dormire, i cosiddetti sleepcast. La sezione sleep, tra le altre cose, è molto intrigante, in quanto promette di dare una svolta definitiva alle nostre nottate con esercizi mirati per riprendere il sonno perduto e anche una sorta di radio con i suoni più rilassanti e distensivi.
Per incoraggiare la pratica quotidiana, si può ricevere una notifica di promemoria all’orario preferito, mentre a cadenza giornaliera viene proposta una meditazione nuova di zecca. Come ciliegina sulla torta, è possibile partecipare alle meditazioni di gruppo e ai “workout” per migliorare il proprio benessere psico-fisico.
Per i novizi, viene proposto un percorso introduttivo di dieci lezioni per prendere confidenza con la pratica e apprendere le tecniche di base, anche attraverso dei simpaticissimi video e tutorial. Per ogni meditazione audio, possiamo scegliere tra tre formati di durata e se lasciarci guidare da una voce maschile o femminile.
Sebbene la quantità di materiale sia davvero impressionante, la versione gratuita, però, mette a disposizione soltanto un numero piuttosto limitato di meditazioni. Per l’accesso completo al catalogo, al momento vengono richiesti 13 dollari al mese e poco meno di 5 dollari al mese se si sceglie la più conveniente soluzione annuale. In ogni caso, è previsto un periodo di prova di sette giorni prima di procedere all’acquisto.
Ok, resto convinto che tutto sommato il prezzo sia giusto per la qualità dei contenuti e l’assoluta professionalità del servizio offerto, ma tanto so già come andrà finire. Che non avrò mai il tempo di starci dietro e sfruttare questa bellissima applicazione al massimo delle potenzialità.
Tanto vale, a questo punto, farsi seguire da un maestro in carne e/o ossa e partecipare a degli incontri di meditazione dal vivo (cose che ho fatto, tra l’altro, e che consiglio vivamente). Meditare fa bene e sono convito che Headspace, nonostante abbia deciso di trasformare la meditazione in un business, prenda la cosa sul serio mettendoci cuore e passione.
Ma è davvero così necessario installare l’ennesima app, sottoscrivere l’ennesimo abbonamento, soltanto per ritrovare un po’ di tempo da dedicare a noi stessi?
Meditiamo, gente, meditiamo.
Psss, ti interessa approfondire il tema della meditazione? Allora dai un’occhiata qui.