Anzi, a ben vedere, le identità simulate al computer potrebbero sembrare addirittura più reali di certi personaggi patinati e photoshoppati che vediamo oggigiorno nelle pubblicità o sulle copertine delle riviste.
Quanto siamo lontani da questo scenario? Beh, non molto.
Tempo fa mi sono imbattuto nell’applicazione Generative Photos, e ho ancora la pelle d’oca. Attraverso l’algoritmo sviluppato dalla società americana Rosebud AI, in pochi click è possibile generare fotografie personalizzate che immortalano modelli e modelle nelle pose e nei contesti più disparati. La particolarità, non certo indifferente, è che i volti originali delle foto vengono rimpiazzati da volti fake, cioè ricostruiti pixel dopo pixel dall’intelligenza artificiale.
In alcuni casi, il collage è grottesco; in altri, veramente difficile da smascherare.
Al momento in cui scrivo, il loro sito raccoglie oltre 25.000 fotografie che possono essere elaborate e scaricate liberamente, anche per scopi commerciali. Il piano gratuito prevede il download di otto foto una tantum. Per ognuna, è possibile scegliere anche l’etnia del volto in questione e, se decidiamo di passare ai servizi premium, possiamo appiccicare a questi modelli un viso differente, prendendolo da una nostra foto sul PC (non ho avuto modo di provare questa funzione, ma mi immagino i capolavori che ne verranno fuori).
Dove andremo a finire?
Già me lo vedo il mio faccione spigoloso incastrato nel corpo di Chris Hemsworth (o di personaggi magari un po’ più equivoci) mentre gira allegramente di qua e di là per il web. Già me lo vedo come contendenti politici ed ex-fidanzati/e si potranno scatenare con una simile tecnologia tra le grinfie.
Anche se è “soltanto” un archivio di immagini pixelose, sicuramente utile per chi ha bisogno di foto a basso costo, direi che ci stiamo avventurando un po’ oltre. Al momento, credo e spero, la natura è ancora un passo avanti.
E non ha certo bisogno di Photoshop.