Il dubbio viene a molti: se un indirizzo e-mail è pubblicato su internet, posso usarlo liberamente per l’invio di pubblicità?
P er l’invio di e-mail commerciali, è lecito recuperare gli indirizzi presenti sulle Pagine Gialle o su altri elenchi pubblichi in internet? La risposta è no.
Il Garante della Privacy, con tre provvedimenti del 19 febbraio e due del 26 febbraio 2009, ribadisce che, prima di inviare e-mail o fax di carattere commerciale utilizzando sistemi automatizzati, è necessario ottenere un consenso preventivo da parte del destinatario.
Ma come ottenere questo consenso? La legge italiana permette di inviare ai potenziali destinatari una richiesta di consenso, con allegata un’informativa sul trattamento dei dati personali, purché tale richiesta non includa già contenuti di carattere pubblicitario o commerciale.
Non è consentito, pertanto, inviare l’informativa e la richiesta di consenso contestualmente al primo invio di carattere commerciale.
Questa soluzione non è certo delle più efficaci, in quanto rischia di sostituire l’invio indiscriminato di messaggi pubblicitari con l’invio indiscriminato di richieste di consenso. Con la differenza che queste ultime, ricalcando un modello “standard”, hanno un’efficacia decisamente minore e tassi di risposta in genere piuttosto bassi.
L’importante, in questi casi, è usare il buon senso. Se dopo la prima o la seconda richiesta di consenso, il destinatario non ci autorizza all’invio, meglio lasciar perdere piuttosto che tempestarlo con ulteriori messaggi. Dal marketing aggressivo allo spamming, il passo è breve.
Fonte:
Garante della Privacy – Newsletter n. 322 del 5 maggio 2009
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